"Facile parlare di cinema, quando si ha a che fare con la raffinatezza e la praticità dei cappelli di Luca della Lama: un esempio su tutti, la pellicola "Mangia, prega, ama" (2010) con un'affascinante protagonista come Julia Roberts nei panni di una donna di successo in crisi, alla ricerca di se stessa, munita, in alcune scene, di un grazioso Panama in cellulosa, firmato proprio Luca della Lama. Una scelta condivisa anche da molte altre celebrities e stelle del pop, tra cui Diana Ross, Stevie Wonder, Gloria Estefan, che nel tempo hanno apprezzato la cura dei dettagli, i materiali selezionatissimi e l'originalità di linea che contraddistinguono le creazioni di questa azienda. Sarà per la sua singolare storia, che affonda le radici all'inizio del secolo scorso, dalla fondazione della casa madre, la "Facopel", avvenuta nel lontano 1908, alla scelta nel 2002 di rendere più riconoscibile il prodotto completamente Made in Italy, così come le sue intere fasi di realizzazione, proprio con il lancio del marchio "Luca della Lama", fino alla felice intuizione, nel 2008, di riscoprire e puntare sulle fibre naturali, oltre che su tessuti e pellami rigorosamente biocompatibili. A ciò si unisce la rivalutazione di alcune tecniche sartoriali e di lavorazioni tipiche ispirate alla tradizione artigianale toscana, rivisitate in una chiave moderna in grado di dar loro una veste più nuova e accattivante, insieme alla ricerca e alla riscoperta di materie prime e fibre naturali come la paglia, l'ortica, le erbe palustri, ma anche la pelle conciata al vegetale usando i tannini delle piante come ad esempio del castagno, che utilizzate in nuove combinazioni, diventano l'anima pulsante di collezioni e creazioni dallo stile ricercatissimo ma anche di più semplice e sobria eleganza."
Simona Fulceri